martedì 18 maggio 2010

Stop a vaccini vaiolo forse causa boom casi HIV anni'70

ROMA - La fine della campagna di vaccinazione contro il vaiolo, terminata negli anni 70, potrebbe essere stata complice dell'impennata di casi di Aids nel mondo iniziata proprio in quello stesso periodo. Lo rivela uno studio diretto da Raymond Weinstein della George Mason University di Manassas in Virginia.

La vaccinazione, infatti, riduce di 5 volte l'infettività (la capacità di moltiplicazione virale) del virus HIV in provetta, è spiegato sulla rivista BMC Immunology. Gli esperti hanno testato le capacità infettive dell'Hiv su cellule immunitarie umane (globuli bianchi) di un gruppo di individui, alcuni dei quali vaccinati contro il vaiolo, altri no.

E' emerso che il virus Hiv è cinque volte più infettivo sulle cellule immunitarie delle persone senza vaccinazione contro il vaiolo. E' possibile, ipotizzano gli autori del lavoro, che la vaccinazione anti-vaiolo modifichi il sistema immunitario in modo permanente e protettivo contro l'Hiv. Forse fortuitamente la vaccinazione esercita delle modifiche a livello di alcuni recettori di superficie delle cellule immunitarie bersaglio dell'Hiv, cioé di quelle molecole che facilitano l'ingresso del virus dell'Aids nelle cellule e dunque l'infezione.

Questo potrebbe spiegare almeno in parte perché l'Hiv si è diffuso proprio quando la campagna di vaccinazione contro il vaiolo è terminata e potrebbe anche suggerire nuove strade terapeutiche e forse preventive contro l'Aids; anche se, sottolineano gli autori, è prematuro consigliare una campagna di vaccinazione contro il vaiolo per combattere l'Hiv.

18 maggio 2010

fonte: ansa.it

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