Vorrei esserti amico
perché hai saputo leggere
da solo il mio dolore,
la mia disperazione
il mio urlo.
Tu mi hai tolto il vuoto attorno.
Tu mi hai dato la possibilità di continuare.
Tu mi hai ridato il senso del mio Pesach
Tu mi hai ricollegato alla vita.
Vorrei esserti amico
perché mi hai porto
quel riferimento ricercato,
smarrito,
che i poteri della società con cinismo
e quasi con piacere mi hanno negato,
lasciandomi nel buio delle tenebre,
della paura, della emarginazione.
Mi hai ridato ascolto,
mi hai donato sensibilità, fiducia,
mi hai colto con garbo dall'abbandono.
Vorrei esserti amico,
da soli il confine è breve,
su di te ci si può contare,
non dimentichi, ci sei sempre,
anche quando non sei presente:
fai sentire la vicinanza,
hai un dire franco, semplice,
con gesto d'altri tempi
e la parola gentile.
Sai essere e dare esempio
a chi della vita ha fatto scempio.
Vorrei esserti amico,
nel mio silenzio, solo nel mio pensiero,
il tuo miglior amico,
quel che ti dice quel che pensa
quel che non ti tace il dubbio
quel che ti è a fianco anche nel torto,
ma non ti cela la verità.
Quel che percepisce la tua sensibilità ferita.
Quel che non teme il giudizio altrui.
Quel che ti vuole bene.
Quel che desidera la tua felicità
e si adopera perché tu la possa vivere.
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