venerdì 19 novembre 2010

Haiti: E gli "aiuti" internazionali? Manco l'acqua...

fonte: Selvas.org

 Tito Pulsinelli
 
Dopo le promesse e gli aiuti -esibite e gridati urbi et orbi- è arrivato il colera. Dopo il via vai di star, preminobel, ong, ministri, celebrità, autorità, bellimbusti, filibusta internazionale e rockstar, nell'incantevole e tragica isola è scoppiata con virulenza la peggiore delle epidemie. Censurato il numero delle vittime. Erano promesse di marinaio, lunghe liste di impegni subito dimenticati, cinico protagonismo della buona coscienza internazionale, abilissima a sfruttare mediaticamente tutte le disgrazie, però notoriamente incapace di sborsare mediamente più dell'1% di quel che promette.

Haiti è la tragica riprova della criminale condotta "occidentale" e degli organismi internazionali che domina e rivolta come calzettini, come e quando vuole: non hanno garantito nemmeno l'acqua potabile. Per questo Bill Clinton è il boss unico dell'assistenza? Gli haitiani continuano a sopravvivere nelle tende, sottoalimentati, senza lavoro, con un livello immunologico troppo basso, dove persino l'emigrazione è loro preclusa. E la cosiddetta "comunità internazionale" non garantisce neppure l'acqua potabile o impianti per purificarla.


Gli Stati Uniti hanno dislocato più soldati che infermieri, l'Italia ha speso di più per inviare l'incrociatore Garibaldi che per garantire medicina d'emergenza, bonifica o altro. L'ONU investe più per gli stipendi dei contingenti militari, che nelle iniziative civili della FAO o dell'Unesco sull'isola. I caschi blu sono una vera e propria truppa d'occupazione, disprezzata perchè difende lo status quo. Da quando il presidente Aristide venne fatto prigioniero dai militari USA e deportato in Africa, l'ONU è la mano militare che legittima il golpe contro la sovranità e la volontà degli haitiani che lo elessero. Sono i difensori di quella elite eternamente piegata agli interessi stranieri, che non ha esitato a trucidare tutte le istituzioni del Paese. Il suo motto è "Muoia Sansone con tutti i filistei", guai a chi attenta ai suoi privilegi castali.


Ogni intervento straniero in Haiti allunga la catena di tragedie infinite. Che si tratti delle truppe inviate dalla Francia per  restaurare il colonialismo, o delle incontabili invasioni USA in difesa delle sue multinazionali agro-alimetari, la sostanza è sempre la stessa. Il colera testimonia che anche l'intervenzionismo mascherato con caschi blu si muove sulla stessa funebre scia. Gli attacchi alle basi militari dell'ONU sempre più frequenti e aperti, dimostrano che la rabbia e la sopportazione della popolazione ha raggiunto limiti pericolosi.


L'unica cosa sana che la "comunità internazionale" dovrebbero fare è cancellare il debito estero di Haiti o -perlomeno- smettere di gravarli con ulteriori interessi. Invece la Francia continua ad incassare tuttoggi per il delitto di ribellione, perchè furono scacciati dall'isola. Lo trasformarono in "risarcimento danni" per indennizzare la fine prematura dello sfruttamento coloniale. Il resto degli "occidentali" continua ad agire allo stesso modo. Se gli "aiuti" sono questi, meglio essere dimenticati e non essere aiutati.


vedi qui: Quattro anni di Missione ONU,quattro anni di stragi

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