sabato 12 febbraio 2011

E poi c’è l’Algeria?

fonte: ilpost.it

Oggi ad Algeri una manifestazione non autorizzata protesta contro il governo, che teme un effetto Egitto e Tunisia.

La scorsa settimana, il presidente dell’Algeria, Abdelaziz Bouteflika, ha annunciato di voler rimuovere lo stato di emergenza in vigore nel paese da diciannove anni nel tentativo di evitare ondate di protesta simili a quelle avvenute in Egitto e Tunisia da inizio anno. L’apertura offerta dal presidente non ha però soddisfatto i manifestanti, che hanno deciso di organizzare per oggi una protesta ad Algeri, che potrebbe portare a nuove forti tensioni nel paese.
A partire da questa notte, nel centro della capitale dell’Algeria sono comparse alcune centinaia di agenti in tenuta antisommossa per affrontare chi protesta contro il governo. La manifestazione è stata ufficialmente vietata dalle autorità del paese, ma gli attivisti per i diritti umani e i gruppi di opposizione che l’hanno organizzata dicono di voler andare avanti e di formare il corteo per marciare nelle vie della città e contestare il governo.

La tensione tra forze dell’ordine e popolazione è aumentata già ieri, quando gli agenti di polizia hanno di fatto impedito di festeggiare per le strade la caduta del regime di Hosni Mubarak in Egitto. Il messaggio che vogliono dare le autorità del paese è chiaro: manifestazioni e iniziative analoghe a quelle organizzate al Cairo e in Tunisia non potranno ripetersi ad Algeri, a costo di usare la forza.
«Siamo pronti per la nostra marcia. Sarà un grande giorno per la democrazia» spiega Moshen Belabes, il portavoce del piccolo partito di opposizione Unione per la Cultura e la Democrazia (RCD). Il timore è che il grande spiegamento di forze dell’ordine possa portare a scontri e tafferugli tra manifestanti e agenti. Nella sola piazza Primo Maggio, segnala BBC, sono stati schierati quindici mezzi della polizia per rendere difficoltoso l’accesso e gli spostamenti nell’area da parte dei manifestanti. In altre vie laterali ci sono alcuni mezzi dell’esercito.
Formalmente, lo stato di emergenza che il governo vuole eliminare vieta l’organizzazione di manifestazioni e cortei nel paese. Il presidente Bouteflika ha comunque confermato che le manifestazioni saranno tollerate nel paese, ma non nella capitale.

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